Wiko presenta la sua ultima avventura: Let's Guru Up

10 | 21

Attualità Wiko

Wiko presenta la sua ultima avventura: Let's Guru Up

Let's Power Up, il nostro ultimo claim, si trasforma per dare vita ad un nuovo racconto: Let's Guru Up.

L'idea, nata qui nella factory di Wiko, risponde alla nostra volontà di dare un approccio più sostenibile, partendo da piccoli gesti come l'introduzione del nuovo eco-packaging 100% riciclabile portato sugli scaffali con le ultime Collection.

Il progetto si svilupperà attraverso un racconto digital, pensato per informare, sensibilizzare e stimolare i giovani ma non solo, all’approfondimento di tematiche come sostenibilità, artigianalità, riciclo, slow fashion/food ed economia circolare, attraverso l’esperienza diretta di quattro giovani “guru” il cui lavoro si fonda proprio su questi valori.

Dopo un lungo e meticoloso scouting, abbiamo individuato quattro profili da rendere portavoci di un racconto digitale alla riscoperta delle tradizioni, dell’inclusività e del rispetto dell’ambiente. A partire dal 27 ottobre e per un mese – un creator alla settimana –, sul nostro profilo Instagram @wikoitalia sarà possibile scoprire i protagonisti di Let’s Guru Up, il loro rapporto con i social e lo smartphone e come la tecnologia li abbia aiutati a trasformare i propri “antichi” mestieri in business pop e smart. Il tutto grazie al supporto del nostro flagship Power U30.

Il viaggio di Let’s Guru Up inizierà dalla Lombardia, terra d’origine dei primi due creator: il giovanissimo apicoltore Gianluca Bollini e il neo-trentenne contadino Niccolò Burinato. La seconda tappa sarà in Puglia, dalla decoratrice di ceramiche Gina Totaro e poi, risalendo lo Stivale, si giungerà all’ultima mèta, nelle Marche, dove Marta Baldassarri e Valentina Vidali apriranno le porte della loro sartoria sostenibile specializzata in eco-printing e tinture naturali.

Conosciamoli meglio:

L’apicoltore. Conosciuto su Instagram come @apisuape produce miele e per venderlo e trasportare le arnie delle api si muove con un Apecar (da qui il suo naming). ma per diventare ancora più glocal da pochissimo, ha lanciato il suo e-store apisuape.com dove è possibile acquistare anche prodotti realizzati con il suo miele come caramelle, carta cerata per conservare gli alimenti in modo naturale e grappe aromaizzate. Gianluca ha meno di 30 anni e ha iniziato quest’attività insieme alla sorella Beatrice, un po’ per diletto, nel 2018. Il suo obiettivo, che promuove anche attraverso i social e tenendo lezioni per i più piccoli, è generare awareness e migliorare la comprensione delle nuove generazioni intorno all’importanza delle api e alla tutela della natura più in generale. È per questo che nei suoi racconti si scoprono infinite curiosità sul lavoro delle api, della preziosa Ape Regina e sulle tante varietà di miele ottenute grazie alle varie impollinazioni stagionali. Un lavoro duro che, per fortuna, sempre più giovani hanno ripreso a condurre per assicurare la continuità della specie e il conseguente ripristino dell’ecosistema. La sua specialità e la sua sfida? Produrre e diffondere la conoscenza del miele millefiori di Limbiate (la sua zona), un prodotto a km quasi 0!

Il contadino. La Brianza è una terra ricca e verde e questo lo sa bene @ilcontadinonick che, proprio qui, ha deciso di portare avanti la sua idea di agricoltura: biologica, senza pesticidi e dove è la natura a stabilire tempi, risultati e fioriture. Le sue pagine social sono lo specchio della sua passione e del suo amore per la terra – trasmesso dal nonno. Non è un caso infatti che a Niccolò piaccia anche portare in tavola i sapori del suo orto, cucinandoli. Sul suo profilo Instagram, nato per gioco nel 2019, insieme ad alcuni amici che lo aiutano tuttora a tenerlo aggiornato, c’è tempo per apprezzare le piccole cose e dispensare consigli green per veri intenditori come ad esempio: imparare a coltivare le diverse varietà di ortaggi o bulbi, potare, riconoscere i malanni degli animali da cortile e imparare ad utilizzare attrezzi agricoli. Nel suo ettaro di terreno si nasconde anche una vera chicca: un frutteto antico, un centinaio di varietà scomparse che proprio qui, a Desio, troveranno nuova vita!

Le decoratrici di ceramiche. Quando si pensa alla Puglia la mente corre all’iconico piatto con il galletto o al più noto pumo. Eppure Gina, co-founder di @piattinidavanguardia, dal 2017 ha reso pop anche la ceramica, decorandola con un tocco di black humor e un’irriverenza che strappa subito sorrisi. Esposte nel suo store di Bari, tazze, ciotole, svuota tasche, piatti e piattini, decorati e cotti in terza fase, unicamente con colori vegetali. Una nuova avanguardia, il ribaltamento di un materiale e di un mestiere antico, la ceramica, in chiave post-moderna. Insieme alle sue decoratrici e al compagno, con cui ha fondato il brand, Gina ha reso i propri social un manifesto in difesa del manufatto artigiano, il canale perfetto per comunicare il suo modo di stare al mondo, ma anche le numerose, belle iniziative che ama sviluppare. Ne è un esempio “Falla Girare!”, progetto tramite cui Gina invia ai clienti, in occasione di un ordine sul suo shop online, anche dei gadget gratuiti di altre piccole realtà, dando loro la possibilità di farsi conoscere e ampliare la propria client-base.

Le sarte etiche. Marta e Valentina, nella loro terra, le Marche, hanno aperto una sartoria etica (@etico_sartoria), per portare bellezza e valore aggiunto al loro territorio. Qui le tinture dei tessuti sono 100% naturali, derivano da scarti agricolo-alimentari (scorze di melograno, bucce di cipolle, potature, ecc.), piante autoctone e erbe spontanee. La loro specialità, l’eco-printing, è una tecnica che prevede la stampa su tessuto di foglie di piante che, a seconda della disposizione, formano meravigliosi pattern che richiamano i paesaggi locali. Le due sarte hanno iniziato la propria attività pochi anni fa, tra le mura di casa, e oggi il loro quartier generale è un piccolo laboratorio con cucina a Ripe San Ginesio (MC), un piccolo borgo “incantato” dove il tempo sembra essersi fermato. Una scelta voluta, per creare in libertà e mettere subito in chiaro che qui si parla la lingua della slow fashion. La loro finestra sul mondo? I social. Fondamentali per farsi conoscere, presentare i loro capi e raccontare il processo produttivo che porta alla realizzazione di ogni indumento. Un atto di amore, di tempo e di pazienza per chi sa apprezzare l’artigianalità. Si parte dal cartamodello e tutti i clienti, di qualsiasi taglia, sono accontentati, perché i modelli sono completamente personalizzabili!

Curiosi? Non vi resta che seguirci!
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